Sulle colline di Fara e Salcedo

direttore di gita: Fausto Zavagnin

domenica 27 novembre 2022

  • partenza ore: 9.00 presso il  parcheggio davanti il cimitero di Fara Vicentino (Via Verdi 19 dopo distributore Perin)
  • rientro ore: 15.00 circa  
  • difficoltà: E
  • dislivello: 400 m 
  • tempi: ore 6
  • attrezzatura: da escursionismo
  • mezzo: mezzi propri

BREVE DESCRIZIONE DEL PERCORSO  

Dal parcheggio si scende passando per Mezzavilla al Chiavone Bianco e si risale la sua sx orografica fino all’antico Ponte degli Artusi che si attraversa per arrivare a Contrà Chiavone. Da lì per passerella si riattraversa il Chiavone, si guada la Val Berga e per il bosco di Noncenigo si arriva a Valle Di Sotto. Visita zona molini e per vecchio “saliso” si passa per Rigine e si visita il “Pestarino”. Si prosegue in salita fino a Valle di Sopra. Ore 11. Breve pausa per spuntino Si scende al Molino Sola e per il “Brutto Passo” si arriva in Contrà Codene. Quindi per Ponte di Velo si scende alla chiesetta di Sant’Anna di Salcedo. Ore 13. Pausa pranzo Rientro a Fara per cimitero di Salcedo, Contrà Panzotti, “le Roste”, Valle Zaccona e Simonati e, se c’è tempo, per Colombare passando per il bosco “del Leon”


NOTE

Iscrizioni: l’iscrizione alla gita è obbligatoria entro venerdì 25 novembre.

per i Soci CAI: presso la sede di Thiene e la Sottosezione di Arsiero, per telefono o con e-mail.

per i non-soci: esclusivamente presso la sede di Thiene

Quota iscrizione: – – –

per i non soci: sempre in ogni caso il costo dell’attivazione delle polizze Soccorso Alpino + Infortuni pari a 12,00 € al giorno.

Possibilità di assicurare l’auto per copertura kasko con € 3,50 da pagare entro venerdì in sede. N.B. Il trasporto in auto viene rimborsato per quota dai passeggeri al proprietario a € 0,20/km.

Corso didattico: leggere i paesaggi montani del nord-est

Frequentare la montagna è un’operazione straordinaria e bellissima, che allarga il nostro orizzonte, sia culturale che ambientale, che fa del paesaggio il nostro riferimento costante, lo specchio di noi, del nostro agire, del nostro divenire.

In questo senso, il rapporto con il paesaggio, il guardarlo, il leggerlo, studiarlo è un’operazione vitale quanto poche altre e oggi più che mai necessaria in un pianeta tutto umanizzato. Il paesaggio rappresenta “il risultato dell’interazione tra il terreno, inteso come dimensione fisica dell’ambiente naturale, e l’azione umana portatrice di cultura.

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